"FARMAEKO", LA 'NDRANGHETA ANCHE A CESENA
20 Novembre 2020
Le mani della criminalità organizzata anche a Cesena. Una maxi-inchiesta contro la 'Ndrangheta ha portato a 19 ordinanze di custodia cautelare e 25 indagati. Secondo la Dda calabrese e il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, le ramificazioni della 'Ndrangheta si celavano dietro la catena di farmacie "Farmaeko", in particolare della 'ndrina Grande Aracri di Cutro, nel Crotonese. La catena di farmacie e parafarmacie era sorta in Calabria nel 2016, arrivando nello stesso anno anche a Cesena, in via Roverella prima di fallire due anni dopo. Tra gli arrestati, Paolo De Sole, 46 anni, nato a Cesena, finito agli arresti domiciliari.
L'indagine “Farmabusinnes” ha portato anche all'arresto del presidente del consiglio regionale della Calabria, l'esponente di Forza Italia Domenico Tallini. La società, con sede nel capoluogo calabrese, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna) attraverso la cosca Grande Aracri di Cutro, sarebbe stata utilizzata per riciclare capitali illeciti. Infatti secondo la Dda della Calabria e il procuratore Gratteri, dietro alla nascita di questo business dei farmaci, c’erano in realtà i soldi della famiglia Grande Aracri, da tempo al centro di molte vicende di ’Ndrangheta emerse in Emilia-Romagna. Gratteri ha definito i Grande Aracri, "famiglia di ’Ndrangheta di Serie A", per sottolinearne la capacità di infiltrarsi nel tessuto imprenditoriale e politico.
Servizio di Gianluigi LuccarelliL'indagine “Farmabusinnes” ha portato anche all'arresto del presidente del consiglio regionale della Calabria, l'esponente di Forza Italia Domenico Tallini. La società, con sede nel capoluogo calabrese, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna) attraverso la cosca Grande Aracri di Cutro, sarebbe stata utilizzata per riciclare capitali illeciti. Infatti secondo la Dda della Calabria e il procuratore Gratteri, dietro alla nascita di questo business dei farmaci, c’erano in realtà i soldi della famiglia Grande Aracri, da tempo al centro di molte vicende di ’Ndrangheta emerse in Emilia-Romagna. Gratteri ha definito i Grande Aracri, "famiglia di ’Ndrangheta di Serie A", per sottolinearne la capacità di infiltrarsi nel tessuto imprenditoriale e politico.
Vedi tutte le news