DISCOTECHE, SILB: GOVERNO APRE AGLI INDENNIZZI MA NIENTE ACCORDO SU CIFRE
2 Ottobre 2020
Sulle discoteche, il Governo apre agli indennizzi ma non c'è l'accordo sulle cifre. A confermarlo è il Silb. Mercoledì le associazioni di categoria dei locali da ballo hanno partecipato a Roma all'incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Il Governo, secondo quanto riferisce il Silb, ha riaperto le trattative e si è reso disponibile ad accogliere le istanze ma resta il nodo delle cifre. «Le previsioni in ordine al quantum dei finanziamenti originariamente richiesti dalle tre associazioni di categoria rappresentanti l'intero settore con documento a firma congiunta – si legge in una nota – sono risultate di gran lunga ridimensionati e, purtroppo, assolutamente inadeguati». C'è stato però l’impegno da parte del ministro ad una immediata ricerca di ulteriori disponibilità economiche grazie anche alla disponibilità di alcune Regioni, come l'Emilia Romagna, ad affiancare il Governo. «Ancora una volta il Governatore Bonaccini ha dimostrato grande sensibilità e attenzione verso il mondo dell’intrattenimento, che sul nostro territorio è componente strutturale dell'offerta turistica – commenta il presidente del Silb dell'Emilia Romagna, Gianni Indino – promettendo un'ulteriore ricerca di risorse anche facendosi portavoce con gli altri presidenti di Regione. Nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro per stabilire le cifre e le modalità con le quali si sosterrà il comparto, che verte in un profondo stato di crisi». Smentite dunque nei fatti le dichiarazioni di Assointrattenimento che ci imputava – aggiunge Indino – di aver bloccato le trattative con il Ministro a causa del ricorso al Tar del Lazio e che ha parlato di una cifra di sostegno già fissata in 420 milioni di euro con un ristoro di 120mila euro ad azienda. «In realtà il ministro – conclude il presidente del Silb dell'Emilia Romagna – ha portato al tavolo una proposta tra i 50 e i 70 milioni di Euro, che è un inizio, ma non può essere sufficiente a coprire le esigenze del settore, a maggior ragione nell'ipotesi di un prolungamento dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 che senza ulteriori novità non ci permetterebbe di aprire per una serie di grandi appuntamenti, in primis il Capodanno».
Servizio di Marcello BartoliniVedi tutte le news