AUTO DI LUSSO COMPRATE CON ASSEGNI FALSI, 4 ARRESTI
21 Maggio 2020
Auto di lusso comprate staccando assegni falsi. Poi i veicoli venivano esportati all’estero. In manette 4 truffatori arrestati dai Carabinieri di Rimini. Una quinta persona alla misura cautelare dell'obbligo di firma. L'operazione "Supercar" ha permesso di smascherare i malviventi che operavano nel riminese nell'ambito della compravendita delle auto usate. A finire in manette sono stati un 37enne di Riccione, un 62enne riminese, un 45enne di origini pugliesi residente nella Perla Verde e un 46enne romeno, mentre un 53enne libanese è stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
La banda aveva messo in piedi un meccanismo ben rodato che, secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, andava avanti da diverso tempo e aveva permesso al gruppo di realizzare profitti per oltre 600mila euro. La banda, spulciava sul web gli annunci di vendita di automobili di fascia alta iniziando così a scremare i vari proprietari fino a puntare su quello che appariva più facilmente raggirabile. Dalla loro base di Rimini, i cinque operavano in tutta Italia e una volta stabilita la potenziale vittima della truffa facevano scattare l'inganno. Le auto di lusso erano pagate con assegni falsi che, però, erano di ottima fattura tanto che a un primo controllo apparivano "buoni" agli occhi del venditore. La scelta del venerdì pomeriggio come giorno di vendita era fondamentale in quanto, con le banche in chiusura, chi vendeva era impossibilitato a contattare l'istituto di credito per verificare la genuinità del titolo. A far partire le indagini, nell'agosto del 2019, era stata la denuncia di una delle vittime e nel corso dell'inchiesta i carabinieri hanno accertato 40 truffe messe a segno per un valore di 600mila euro.
Servizio di Gianluigi Luccarelli
La banda aveva messo in piedi un meccanismo ben rodato che, secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, andava avanti da diverso tempo e aveva permesso al gruppo di realizzare profitti per oltre 600mila euro. La banda, spulciava sul web gli annunci di vendita di automobili di fascia alta iniziando così a scremare i vari proprietari fino a puntare su quello che appariva più facilmente raggirabile. Dalla loro base di Rimini, i cinque operavano in tutta Italia e una volta stabilita la potenziale vittima della truffa facevano scattare l'inganno. Le auto di lusso erano pagate con assegni falsi che, però, erano di ottima fattura tanto che a un primo controllo apparivano "buoni" agli occhi del venditore. La scelta del venerdì pomeriggio come giorno di vendita era fondamentale in quanto, con le banche in chiusura, chi vendeva era impossibilitato a contattare l'istituto di credito per verificare la genuinità del titolo. A far partire le indagini, nell'agosto del 2019, era stata la denuncia di una delle vittime e nel corso dell'inchiesta i carabinieri hanno accertato 40 truffe messe a segno per un valore di 600mila euro.
Servizio di Gianluigi Luccarelli
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