SINDROME DI KAWASAKI, BIMBO RICOVERATO A RIMINI
6 Maggio 2020
È stato ricoverato per qualche giorno in Terapia intensiva all'ospedale Infermi di Rimini il bambino di otto anni, residente a San Marino, risultato positivo al nuovo coronavirus, al quale è stata riscontrata anche la sindrome di Kawasaki, una rara malattia pediatrica che ha tra i suoi gravi sintomi la febbre sempre molto alta e che arriva a interessare il cuore fino alla vasculite necrotizzante delle arterie coronarie, la sua complicanza più temibile. Proprio per la delicatezza della cura i medici dell'ospedale di San Marino, posto in cui il bimbo vive, hanno ritenuto opportuno che eseguisse tale terapia a Rimini, naturalmente in isolamento, per poi ritornare sul Titano a proseguire le cure. La causa scatenante della sindrome di Kawasaki è ancora sconosciuta, anche se gli studiosi pensano che la malattia sia la conseguenza di più fattori che agiscono insieme. Il bimbo sammarinese sarebbe stato contagiato dal virus con ogni probabilità all'interno del nucleo familiare, visto che la manifestazione della malattia è arrivata molto tempo dopo la chiusura delle scuole. «La sindrome di Kawasaki la vediamo molto raramente: in Italia ci saranno 250 casi in un anno – riferisce Giuseppe Mele, presidente della Società italiana medici pediatri al “Resto del Carlino” – Negli ultimi mesi sono stati segnalati casi piuttosto frequenti, a Bergamo ma anche in Liguria e Piemonte e in altre parti d'Italia, che hanno omogeneità sintomatologica. Nei casi più gravi si tratta di vasculiti che vanno a occludere, ad alterare alcune arterie e tra queste quelle del cuore, le coronarie, avendo conseguenze molto serie. Non possiamo collegarlo direttamente al coronavirus, si stanno raccogliendo dei dati, ma certo il fatto che si siano verificati così tanti casi in questo periodo fa pensare».
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