COVID 19, 25 DECESSI NELLE CASE DI RIPOSO IN PROVINCIA DI RIMINI
9 Aprile 2020
Sono 18 le case di residenza per anziani in provincia di Rimini per un totale di 1500 posti letto. L’ultimo aggiornamento della Prefettura parla di 87 casi di positività e 25 i decessi registrati. A Rimini la prima positività è stata riscontrata il 25 febbraio. Questo dato è stato esaminato anche dall’Azienda sanitaria messo a confronto con il tasso medio di mortalità pari al 22 per cento che generalmente si registra in un anno nelle strutture ad intensità assistenziale più elevata, le RSA che ospitano pazienti con patologie particolarmente gravi.
Le persone con più di 80 anni, specie se già con patologie in atto, rappresentano quasi il 18 per cento del totale dei soggetti contagiati in Provincia di Rimini e purtroppo la maggior parte dei deceduti in Emilia Romagna e nel Paese. L’Ausl fa sapere di avere subito avviato un confronto con le strutture e posto le condizioni per l’adozione di tutte le misure per una adeguata presa in carico delle persone, residenti presso le CRA, e che nel corso delle settimane sono risultate positive al Covid-19. La strategia adottata è stata quella di realizzare le migliori condizioni possibili per seguire i pazienti presso le strutture stesse. Gli ospiti ammalati – chiarisce l’Ausl – hanno così un trattamento analogo a quello ospedaliero dal punto di vista clinico, mentre la presa in carico assistenziale offerta dalle CRA può considerarsi ancor più adeguata di quella ospedaliera. Si è proceduto all’individuazione e all’allestimento di apposite aree covid in cui pazienti sono in isolamento, seguiti da equipe ad hoc, costituite da infettivologo e pneumologo che hanno valutato di volta in volta l’appropriatezza gestionale sia clinica che strutturale. Secondo quanto riferito dall’AUSL i pazienti, gestiti all’interno delle CRA, hanno ricevuto un trattamento analogo a quello ospedaliero, anche sotto il profilo dell’erogazione dei farmaci (in particolare la clorochina, farmaco innovativo che limita fortemente il progredire e l’aggravarsi dei sintomi) e dell’ossigeno.
Servizio di Gianluigi LuccarelliLe persone con più di 80 anni, specie se già con patologie in atto, rappresentano quasi il 18 per cento del totale dei soggetti contagiati in Provincia di Rimini e purtroppo la maggior parte dei deceduti in Emilia Romagna e nel Paese. L’Ausl fa sapere di avere subito avviato un confronto con le strutture e posto le condizioni per l’adozione di tutte le misure per una adeguata presa in carico delle persone, residenti presso le CRA, e che nel corso delle settimane sono risultate positive al Covid-19. La strategia adottata è stata quella di realizzare le migliori condizioni possibili per seguire i pazienti presso le strutture stesse. Gli ospiti ammalati – chiarisce l’Ausl – hanno così un trattamento analogo a quello ospedaliero dal punto di vista clinico, mentre la presa in carico assistenziale offerta dalle CRA può considerarsi ancor più adeguata di quella ospedaliera. Si è proceduto all’individuazione e all’allestimento di apposite aree covid in cui pazienti sono in isolamento, seguiti da equipe ad hoc, costituite da infettivologo e pneumologo che hanno valutato di volta in volta l’appropriatezza gestionale sia clinica che strutturale. Secondo quanto riferito dall’AUSL i pazienti, gestiti all’interno delle CRA, hanno ricevuto un trattamento analogo a quello ospedaliero, anche sotto il profilo dell’erogazione dei farmaci (in particolare la clorochina, farmaco innovativo che limita fortemente il progredire e l’aggravarsi dei sintomi) e dell’ossigeno.
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