La regista e attrice Laura Morante sarà la nuova ospite della Rassegna Cinema d’Autore di Riccione
5 Febbraio 2016
La ‘Rassegna Cinema d’Autore’ a cura dell’Istituzione Riccione per la Cultura, dopo il successo riscosso dalle prime tre proiezioni seguite da 755 spettatori, torna a tingersi di rosa con una nuova illustre ospite: la regista e attrice Laura Morante che, lunedì 22 febbraio alle ore 21.00, presenterà al Cinepalace Riccione il suo ultimo film ‘Assolo’, incontrando gli spettatori come avvenuto lo scorso gennaio con la regista Maria Sole Tognazzi.
Intanto, i prossimi appuntamenti in cartellone sono previsti lunedì 8 febbraio alle ore 21.00 e martedì 9 febbraio alle 20.30 con ‘Carol’, film che ha conquistato le platee grazie all'interpretazione da Oscar delle due attrici protagoniste: Cate Blanchett e Rooney Mara. Una storia d’amore costruita in modo squisito e molto sentito. Elegante, drammatico e struggente a più livelli senza trascurare la speranza di un’ emancipazione al femminile sul diritto alla diversità, si ispira al romanzo di Patricia Highsmith pubblicato nel 1952.
Si prosegue il 15 e 16 febbraio con due pellicole che muoveranno riflessioni sulla ferocia del nazismo e sull’Olocausto: ‘Il labirinto del silenzio’ del regista Giulio Ricciarelli e il capolavoro ‘Il grande dittatore’ di Charles Chaplin. Le proiezioni si alterneranno in prima e seconda visione. Il Labirinto del silenzio è attualmente candidato al Premio Oscar 2016 come miglior film straniero e indicato tra i cinque film finalisti. La storia, ambientata in Germania alla fine degli anni ’50, racconta la ricerca della verità da parte di un giovane pubblico ministero che avvia un processo contro alcuni importanti personaggi pubblici che avevano prestato servizio ad Auschwitz. Il muro di silenzio e di omertà che il giovane legale affronterà è mostruoso e quel che più colpisce è l'elevato numero di persone coinvolte col nazismo e la volontà al termine della guerra, di dimenticare il male e gli eccidi orribili compiuti a danno degli innocenti.
Il grande dittatore, il capolavoro di Charlie Chaplin a 75 anni dalla sua prima uscita continua a sorprendere il pubblico per l’ironia con cui tratta il tremendo fenomeno dell’antisemitismo. Un film tormentato, osteggiato, boicottato ma profondamente voluto. Il dittatore Hynkel è Adolf Hitler, il barbiere ebreo è Charlot. Il film, che negli Stati Uniti rimase in cartellone per 15 settimane diventando uno dei più grossi successi commerciali di Chaplin, nel nostro Paese ha avuto una vita travagliata. Uscito al termine del secondo conflitto mondiale in una versione con didascalie, fu un mezzo flop, Chaplin tentò di farlo arrivare nei cinema nuovamente nel 1960, ma fu bloccato dalla censura. Soltanto nel 1972, sulla scia dell'Oscar alla carriera a Chaplin e del Leone d'oro che la Mostra del cinema di Venezia, il film uscì in Italia.
Il 22 e 23 febbraio sarà la volta di Assoluto, con Laura Morante. Un film divertente e molto intelligente, con tanti attori scelti con sapienza, tutti perfetti nei loro ruoli, e li racconta con ironica grazia. La storia di Flavia, una cinquantenne che non si ama e non sa valorizzarsi, rimasta sola dopo due mariti, ma ha bisogno ancora di famiglia, anche allargata. Rimasta amica degli ex mariti e ora anche delle loro mogli, è infelice per il non sentirsi più giovane, trasparente rispetto al mondo. Flavia si sente una nullità anche perché pensa che le altre siano tutte meglio di lei, invece nessuna è speciale, sono tutte donne normali nei loro difetti e problemi. Una disistima legata all’età che è retaggio antico: la regista invita a riflettere sul fatto che sin quando non si conquista la libertà di non vedersi con gli sguardi degli altri si é sempre oggetto, non soggetto.
L'ultimo titolo, in programma il 29 febbraio e il 1° marzo, è un noir spagnolo ‘La Isla minima’, vincitore di 8 premi Goya, appassionante e con risvolti socio-politici. Un viaggio nel profondo Sud della Spagna, nel 1980. In un piccolo villaggio in cui il tempo sembra essersi fermato si è insediato un serial killer responsabile della scomparsa di molte adolescenti delle quali nessuno sembra interessarsi. La sparizione di due sorelle apre un’indagine a cui partecipano due detective della omicidi di Madrid. La necessità di scoprire il colpevole si fonde all’obbligo di costruire un nuovo tessuto sociale comune, identitario, collettivo da cui poter ripartire. La soluzione del caso si affida a flebili tracce fornite da un giornalista disilluso, anima profonda di un paese che non è ancora divenuto Stato.
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